ø A dì 27 detto mercoledì.
Tuoni, lampi, e pioggia doppo le 3 della mattina, ed anche interrottamente in altre ore.
Che sentiamo se si parla di noi? Delle persone più oscure si parla da un piccol numero. Delle belle, dei ricchi, dei potenti, degli uomini straordinari ecc. si parla da molti più. Non ostante il soggetto del discorso gode solo se s'immagina che di lui si parli favorevolmente, e poco pensa che se ne parli in svantaggio, o sicuro di se medesimo o presuntuoso, o altiero, di modo che gli attuali sentimenti altrui non lo colpiscono punto, se non secondo il suo carattere, il suo modo di riflettere, e la sua percezione. Che da ciò? Che piuttosto bisogna faticare a soddisfare internamente noi medesimi, che gli altri, ch'è più facile a contentare gli altri, o almeno i buoni quando contentiamo noi stessi, e che da noi non dipende, ma dalle nostre circostanze, che noi venghiamo più, o meno spesso in scena, giacché il nostro vortice è per caso più grande, o più piccolo secondo