Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XVII (1766-1767)

Volume XVII » Diario » 1766 » Agosto » p. 27

per trovare i termini, ma io dico che seguendo sempre la legge ne quid nimis può imitarsi con lode. Il senatore Adami si accosta a questo modo di scrivere un poco poetico, ma io non lo biasimo. In materia di gusto il pubblico pare che abbia il diritto di giudicare preferibilmente a quello di alcuni pochi. Non ostante per pesare il suo giudizio bisognerebbe recitargli un pezzo scritto da Beccheria, o da Verri, o d'Adami, ed un altro dal nostro Lami, dal senatore del Riccio, o da qualche altro, e vedere qual impressione egli ne riceva, e per chi sia più favorevole. In quanto a me lo sarei ai primi, e mi invanirei sapendogli bene imitare. Dico bene, perché ogni poco che uno si scosti dal loro modo si cade in affettazione, ed è vero ancora che qualche neo comparisce nei loro scritti. Gli altri sono parolai che stancano, e che fanno dormire. Facciamo punto a queste riflessioni per ora, per non mi annoiare da me stesso.