A lodar quei che il volgo ama, ed apprezza; / Rechino a lui piacer grazia, e vaghezza, / Me trae più che beltà senno, e consiglio; // Io quella ammiro in voi d'ogni periglio / Trionfatrice impavida fortezza, / Quei non frivoli detti, e la dolcezza / Che in cuor vi siede, e vi traspar sul ciglio. // Quindi è che sulle vostre orme non corre / Di Ganimedi inetto stuol vagante, / Che ai sensi anela, e la ragione aborre; // Voi ricerca il filosofo pensante, / E se ansioso di udirvi a voi ricorre / Stupido resta, e senza rischio amante".
Questo ritratto somiglia la dama assai.
Con amici sono stato a pranzo a Legnaia graziosamente. In fatti ho bisogno di dissiparmi per riacquistare la mia pace, che ancora non ho, e che bramo con trasporto sincero.
Tempo un poco vario.
ø A dì 15 detto martedì.
Tempo turbato.
Non ha l'uomo da temere alcuna cosa quanto