Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XVI (1766)

Volume XVI » Diario » 1766 » Aprile » p. 99

Non contare i giorni, e l'ore / Che a momenti di dolore / È un morir senza morire. // Ahi che notte! Ahi che tormento! / Grave altrui, grave a me stesso; / Forse ch'io sto meglio adesso, / Cessò forse, e neve, e vento? // Un termometro son'io / Ogni soffio anche leggiero, / Fa ch'io son quel ch'io non ero. / Deh piangete al caso mio. // Questa sera è ver che attendo / Qualche tregua al vostro arrivo; / Ma partendo eccomi privo / Del conforto; oh stato orrendo!

Per conferma del mio orrido stato Ella vede che io non mi son prevalso della mia mano per scrivere. Io ho dettato la poesia miserabile, quanto che me umilissimo ed inutilissimo servitore.

Dal letto ecc.".

In verità la poesia non è bella, m'anche