Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XVI (1766)

Volume XVI » Diario » 1766 » Aprile » p. 94

meno vivacità, meno penetrazione. Dunque i doni più belli della natura saranno i doni più fatali? Ah che questa è una conseguenza che sento, ma che non intendo, conseguenza tanto più funesta, quanto più adatta a renderci incerti, timidi, sbigottiti. Il tirarne altre senza capacitar questa è un accrescere il martirio metafisico dell'anima nostra.

Tutti che conoscono, e che sono sinceri sentono vero il sentimento del conte cavalier Alberti nella sopradetta Orazione a p. 45, cioè che quel corpo politico che stato si appella è opera del timore, e stabilimento del comune consenso, il quale se ampliò in chi lo amministra, e lo regge, i diritti della patria potestà, serbò nulladimeno l'immagine delle private disperse famiglie, e propose qual norma equivalente alla renunziata nativa libertà la benevolenza dei padri, e la sommissione dei figli. Questa è l'idea che ho dei governi o sieno regolati, ed amministrati da