Dei scogli (al Tebro ancor nativo albergo) / Poi del sacro Appennin varcando il dorso, / Mercé i bevuti, e traboccanti in grembo / Torrenti, e le meschiate acque col pelago / Dell'aretina paludosa valle / Rapido ingrossa, e stesi a flora i gorghi, / Schernendo i geometrici disegni / Qualor si sciolgon le nevose squamme, / Gonfio, e fremente la contrista, e allaga".
Alzando il capo dallo speco palustre cinto di algoso serto desia di contemplare attonito, e ristagnante quasi scordevole del suo cammino. Ecco nel dare l'idea del componimento data pure l'idea della poesia.
ø Mercoledì a dì 18 detto.
Tempo assai bello, ma rigido molto.
Non so se fosse tanto libero il costume degli anni scorsi, so bene che di presente è comune il trovare femmine che di sera sotto specie di accatto, o di passeggiar la città per loro affari si offeriscono, o altre ne offeriscono