décalogue". Rispettabili, ad onta delle declamazioni dei loro nemici, e per i costumi, e per il sapere (si eccettui la filosofia, e la poesia francese - p. 45), non ostante si sono fatti dei nemici con la loro audacia, che in questi tempi hanno portato all'eccesso (p. 194), e senza esser più colpevoli degli altri fanatici sulle dottrine concernenti il reicidio, benché abbiano osato fino nella pittura della cupola di Sant'Ignazio di Roma spiegare pubblicamente la loro sentenza con farvi rappresentare (p. 154) quattro soggetti presi dalla Scrittura, ed esprimenti quattro assassini o almeno quattro uccisioni fatte nel nome di Dio dal popolo ebreo, cioè quella di Sisara, di Oloferne, dei Filistei, e di Golia con l'imagine del loro santo institutore Ignazio scagliante fuoco sopra la terra con le parole del Nuovo Testamento: "Ignem veni mittere in terram, et quid volo nisi ut accendatur?". Hanno meritato di esser scacciati come dannevoli alla civil società, perché come ha detto il signor de la Chalotais, Procurator Generale