il nostro cuore coll'appagare l'intelletto, e lo dispongono ad amare abitualmente la virtù. Con l'uso ho imparato a non stimare che quello che mi piace, ed a non credere all'altrui giudizio, mentre moltissime volte il bello, ed il buono è relativo, e le opinioni altrui sopra gli scritti, e sopra le cose degli altri sono egualmente relative. Questo ha fatto che non mi sia preso pena di quello ch'è stato scritto contro gli stoici, e che anche dopo questo scrutinio abbia conservata la mia opinione per aver trovato egual piacere che prima a leggere i suddetti scritti. È ben difficile a mettere in pratica la dottrina di questa setta, perché spesso vi resistono le passioni, l'abito, il temperamento, m'almeno si desidera poterlo fare, conoscendo che saremmo più contenti seguendo i loro dogmi. Il Vangelo è una più sublime filosofia, e piacesse a Dio che sapessimo professarla, mentre allora non avremmo bisogno dei precetti di Zenone, ma questi si mostrano così conformi alla prima, che possiamo avvezzarci a seguitarla, rifacendosi dal secondo per avere una prova che i