o Lunedì a dì 10 detto.
Tempo vario, che pure ha fatto burrasca in qualche luogo.
Non vi è stato secolo in cui tanto si sia scritto quanto in questo, ma in paragone si può dire che non ve n'è stato alcun altro in cui tanto poco si sia letto. È spirito di presunzione, e di debolezza. C'immaginiamo di esser capaci d'insegnare, e ci annoiamo della fatica d'imparare. Prima era un'opera meccanica il copiare, oggi lo è il comporre. Si fa questo non tanto per interesse, quanto per passare la noia della vita a cui la maniera odierna di vivere ci soggetta, ed anche per ambizione. Il peggio è che sette ottavi di quello che si scrive non merita di esser letto, e che nell'affluenza dei libri scarseggiamo dei buoni. Fra questi non ripongo quelli che ripetono le cose dette. Hanno un gran merito se le ridicono meglio. Fra questi pure non ripongo quelli unicamente fatti per ammazzare il tempo. Gran fortuna se non guastano il cuore dei leggitori. Fra questi finalmente non ripongo veruno di quelli che sortiscono per occasione di