Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XIV (1765)

Volume XIV » Diario » 1765 » Giugno » p. 106

ø Domenica a dì 9 detto.

Tempo vario, e verso la sera ha fatta burrasca in lontananza, onde si sono sentiti dei tuoni. Già abbiamo avute delle gragnuole strepitose in vari luoghi.

Rifletto che si piange per piacere, ma che viceversa non si ride dal dolore. Forse possiamo dire che il pianto, ed il riso sieno commozioni indifferenti di loro natura, e sfoghi del nostro cuore di per sé né piacevoli, né dispiacevoli, ma in sostanza l'osservazione è vera, e tale osservazione ad un misantropo può far tirare la conseguenza che l'uomo sia fatto piuttosto per piangere, che per ridere. Non ostante a dire la verità né il pianto, né il riso è un sentimento doloroso, anzi da questi sfoghi riceve sollievo il cuore umano, e pungono più quei dispiaceri ne' quali non si può piangere, che quelli che fanno scaturire rivi di lagrime, onde non ci chiamiamo infelici perché possiamo più piangere, che ridere.