che nulla vi è nella terra che meriti di ottenere un sacrifizio di un ente sensitivo, e che qualunque sfogo è al disotto del dolore che può ad altri apportare se comprar lo dobbiamo a questo prezzo. Queste massime che ancora si uniscono a quelle del Cristianesimo possono rendere, come pensa Rousseau nel suo Contratto sociale lib. IV cap. 8, il cittadino troppo indifferente per le cose di questo mondo. Ma questa obiezione averebbe mille repliche, e se si supporrà una repubblica di cristiani, si supporrà una repubblica di uomini estremamente onesti, e coraggiosi, al contrario di quello che pensa il suddetto filosofo, se non per sostenere lo stato, per sostenere almeno la propria religione. Se contro questa prevarrà il vizio, e la forza, ancor ciò giustificherà che l'uomo da bene non è fatto per questa terra ove soggiorna la confusione, la miseria, l'infelicità, il peccato.