Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XII (1764)

Volume XII » Diario » 1764 » Dall'8 aprile » p. 13

mi soddisfacessero poiché sono facile a ritoccare, ed a rimutare le cose all'infinito.

o Giovedì a dì 19 detto.

Tempo incostante, e vario.

Questi sono giorni di devozione, ma la tiepidezza dei fedeli fa che alle sacre funzioni vi concorra la gente, come concorre ai profani spettacoli. Ella non è satira, ella è pittura formata sul vero. La religione non ha da temere gli eretici, ha da temere gl'increduli, ha da temere quelli che sono cristiani per caso, ha da temere quelli che per lei sono più indifferenti che per le proprie frisature, ha da temere non quelli che l'odiano, ma quelli che non la curano, ha da temere in fine quelli ch'esternamente cristiani adempiscono alle pratiche di questo stato per consuetudine, o per apparenza, o anche per divertimento. Questi sono quelli che gli fanno una guerra senza strepito, poich'è finito quasi affatto il secolo dei fanatici, e dei dommatizzanti. Di tutto ciò è cagione la general coltura dello spirito che si affetta ai nostri giorni in cui è pieno il mondo di semi-dotti, che sanno troppo per esser posti nel rango degl'ignoranti, e che sanno troppo poco per stare in quello degli addottrinati.