nostro intento, e figurarci di essere a quel tempo in cui ciò seguirà. Da ciò depende che ci risolviamo ad agire, e che per trovare il futuro abbandoniamo il presente. Mal per noi che alcune volte non c'immaginiamo un tempo più felice, m'anzi ci fabbrichiamo nella mente un timore di circostanze più sfortunate, ed allora in vece di migliorare il senso della nostra esistenza lo peggioriamo. M'anche per questo ci moviamo e all'effetto di fuggire il pericolo che da noi si teme, e all'effetto di provvederci di rimedi adattati a quel male che miriamo contingibile. Ed ecco come un ente libero ha delle leggi di moto come la materia senza esserlo, e come, spinto dallo stato d'inerzia da una forza insita in sé, è soggetto ad una specie di attrazione, che lo rimuove dallo stato in cui era. Tutto questo non lo credo materialismo, ma quando altri lo credesse mi protesto altamente che non sono di tal setta, e che contro