perché anche il vero vi è infinitamente esagerato. Dirò solamente che nella terza lettera p. 158 e seg. t. I si parla della nostra immagine tanto celebre della Santissima Annunziata, che il popolo crede dipinta da un angelo, e si racconta il fatto appresso appoco come sta descritto in un cartello
sopra la porta principale dalla parte di dentro della chiesa. Per altro non si ammette, e si scoprono gl'inganni che in ciò potrebbero essere accaduti, le ragioni che vi sono per non lo creder vero, ed una riflessione sottile che getta a terra ogni devoto supposto. Questa è che la nostra pittura non dà il volto della Vergine simile a quello che si vede nelle imagini che si pretendono dipinte da San Luca, e che in conseguenza o la prima, o le seconde sono finte. Si aggiunge poi che la devozione ha procurato grandi ricchezze ai religiosi che la custodiscono, che il Granduca regnante, quando fu in Firenze (lo scrittore dice Cosimo III) andava a visitarla ogni sera, e che il medesimo vi lasciava ai poveri abbondanti limosine. Finalmente narra un preteso miracolo noto già fra noi di un gentiluomo, il quale prese a due