ø Domenica a dì 17 detto.
Sono venuto al solito degli altri anni a godere due giorni di campagna alla mia villa di Monte Oriuolo, ed in mia compagnia doveva essere anche l'abate Bartoli, ma un getto di sangue sopravenuto al suo fratello glielo ha impedito, onde con mio dispiacere mi trovo solo. In fatti uno dei maggiori divertimenti di questa campagna è quella di trattenermi a discorrere con questo amico, giacché non vi ho né comodo di studiare, né villeggianti vicini di mio piacere, né altra cosa che mi renda assai gustoso il soggiorno. Questa villa è sbandata, perché i miei non vi andavano, e posta in un luogo che non ha altro pregio, che di dare il comodo di scoprire una gran vista di paese. Io non vi ho voluto spendere perché non ne ho la possibilità, e perché non vi è da fare troppo bene, sicché me ne sto ristrettissimo, ed alla breve, e per questo non vi posso condurre per mia compagnia che persona da cui sia intieramente sicuro di esser compatito.
Doppo pranzo è assai piovuto. Se il tempo dura ad esser cattivo, questo mio soggiorno mi annoierà, e mi farà tornare più presto in Firenze. Certamente non ho da sperare di passarmela che in leggere, ed in passeggiare.