un corpo poco significante, non vi è altro mezzo che staccarli dall'ubbidienza del Generale di Roma, e farli dependenti da tanti vicari, quanti sono i principati, e i regni. Così alzando altare contro altare, si oppone ad uno tanti emuli, quanti sono questi vicari divisi di genio, d'interesse, e di mire. Questo è stato sempre il mio sentimento, perché credo che a tutte le altre disgrazie possino i Gesuiti col tempo, e con la pazienza rimediare, finché vi sarà un qualche residuo dei medesimi.
ø Martedì a dì 21 detto.
Ho comprata questa mattina la traduzione in verso toscano fatta dal cavaliere senatore Antonio Filippo Adami del Saggio sopra l'uomo di Pope stampata in Arezzo nel 1756 in 8° perché non professo altri sentimenti che quelli di questo poeta inglese, onde perciò mi diletta l'avergli