Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume VII (1762)

Volume VII » Diario » 1762 » Maggio » p. 91

massima.

Un fatto privato mi ha fatto dire che gli avari ricchi sono come le donne. A queste si fa la corte col fine di ottenere in ricompensa qualche compiacenza, e perciò si soffrono tutte le loro irregolarità, benché le nostre speranze spesso restino deluse. A quelli si sta intorno perché si spera di poter godere in qualche modo del frutto delle loro ricchezze, e ci sottoponghiamo al loro cattivo umore con tal lusinga, benché l'effetto deva essere che i più di quelli che gli corteggiano abbiano a restare, come dice il nostro proverbio, a denti secchi. Io non sono di questo umore, perché non fo la corte alle femmine per avere alcuna cosa da esse, ma per disgrazia, o per passatempo, o per convenienza, e neppure sto intorno agli avari facoltosi col fine che mi lascino qualche cosa, ma gli abbandono alla loro sordidezza.