sono poco variabil (testa di Giove, o di Diana nel diritto, aquila, porco, leone e poco più nel rovescio) non ci danno un assai regolar successione di fatti, e Danile è parco nel congetturare, e solo nel fine del suo libro un discorso pone del culto di Giove, di Diana, e di Ercole presso de' campani, con un comento dell'egregio canonico Mazzocchi sopra un sasso prezioso di quella provincia. Verrà un tempo che altre scoperte, o illustrazioni di medaglie, ci recheranno più lumi sopra i popoli della nostra Italia, e ci distorranno da non pensar più ai soli greci, ed ai soli romani, che le vetuste memorie per vandalismo avanti i vandali ricopersero stranamente.