Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XXXI (1803) - Parte I

Volume Trentunesimo - Parte prima » p. 232

gli avanzi della mia esistenza quasi fossi abbandonato alla più tetra solitudine, solo essendo restato della mia schiatta. Ah! Figlia mia, se leggerai questi sensi potrai consolarti deridendoli. Lo so, lo prevedo, ma desidero, che mai alcuno non te ne faccia scoprire la verità, dandoti luogo di risentirgli in te una volta. "Ben è che senza termine si doglia / Chi per amor di cosa, che non duri, / Eternalmente quell'amor si spoglia"

. Figlia mia, quanto bramo più, che tu non mi amasti, e pur so che mi amasti: ma il tempo... le circostanze... Val più che io pianga, che inutilmente mi dolga senza frutto.