più gl'infermi con fargl'ingozzare delle cose disgustevoli. Io trovo che il mio Montaigne era molto contrario a quest'arte, e specialmente al cap. 37 del lib. II dice tutto quello che sapeva per dimostrarne la poca sussistenza. Non ostante, credendo che questa possa dare qualche sollievo in alcuni pochi mali, che abbia alcune cose di una virtù conosciuta, che per via della notomia possa indovinare in certi casi la qualità di certe malattie, e la sede delle medesime, mi pare di non esser nell'errore. Di qui è che non voglio avere i medici né troppo lontani, né troppo vicini, che senza un qualche vero bisogno non penso di mettermi nelle loro braccia, che non amo a medicarmi per i mali futuri, che non credo che mi libererà dai presenti, e che non sono di quelli che corrono dietro ai medici di moda, m'a