e non ardisce l'autore liberar Socrate dalla taccia, che ha de' suoi amori con Alcibiade. Doppo aver reso conto degl'interlocutori, del suo metodo modesto nel tradurre, e superiore a quello di Marco Antonio Gandini il solo che due secoli fa trasportò in italiano le opere di Senofonte, il Ciampi entra in campo, e presenta la sua versione in cinque capitoli.
Altro non dirò del libro, se non che insegna come ancora si potrebbe stare a tavola con più piacere di quello, che si prova ai banchetti più fastosi, che tanto usano fra le diplomatiche faccende, e fra i pranzi domestici degli amici, benché non vi sieno degli Autolici, e dei Callia.