Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XXIX (1801) - Parte I

Volume Ventinovesimo - Parte prima » p. 219v

dice esser questi frammenti, o ricordi informi, ma il buono abate non messe molta attenzione ad esaminare questo deposito, il quale loda assai, come un glorioso monumento del genio mediceo. È vero che allora tutto era in confuso, ma non pare, che fosse bene istruito dalle sue guide. Egli asserisce non più di settecento essere le medaglie d'oro, che si conservano, quando io ve ne lascia più di mille; i medaglioni trecento circa, le medaglie in gran bronzo circa millesettecento, le gemme duemila, molte moderne, e molte mediocri, ma crebbero poi fino a circa quattromila. La Venere non trova così bella come Wilckemann, e dice che gli pare che i più sarebbero per i lottatori, poi per l'arrotino

, ed in fine per essa. Avverte che l'iscrizione di padre Ferrario