Diceva bene Anton Francesco Doni
che le opere sono di tre specie, belle, mediocri, e cattive, e che qualunque sieno tutte si vendono; le buone perché lo meritano; le mediocri perché si barattano, o si danno per giunta; le cattive perché servono a rivoltare il burro, il formaggio, la salsiccia ecc. Infatti i caciaiuoli non badano al merito dei fogli, che adoprano, ed i librai si ricattano sulle opere di pregio dello scapito, che farebbero sopra quelle, che non si vendono, se non a stento. Le due ultime classi si perdono nelle librerie servendo a pascere le tarme, ed i topi, la prima si consuma con l'uso, che se ne fa, ed alla fine tutt'i libri vanno a finire, come