Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XXVIII (1800) - Parte I

Volume Ventottesimo - Parte prima » p. 8067

se il Galileo applicasse il pendolo all'oriuolo, e largamente sostiene la negativa, correggendo se stesso per quello, che aveva pensato nel 1759 quando pubblicò il suo Saggio di storia letteraria fiorentina del secolo XVII dichiarando che del Galileo non può essere stato quell'orologio a pendulo, che per tale pubblicò il dottor Perelli lavorato da Giovanni Filippo Treffler, e posseduto dall'avvocato Maccioni professore in Pisa, conservando la gloria di questa invenzione a Cristiano Ugenio nel 1657 e solo dubitando, che il Galileo communicasse sul fine de' suoi giorni al figlio Vincenzio le sue idee sopra di ciò, e che conseguenza di queste fosse quella macchinetta, che lavorava il detto Vincenzio quando morì nel modo che racconta il Viviani nella storia, che il Nelli ci dà dell'istrumento proposto dal Galileo diretta al cardinal Leopoldo nel cap. XII della parte V.