Meditazione. Qual è il destino della vita umana? Il servir fedelmente nel posto in cui nasce l'uomo per concertare la felicità de' suoi simili secondo le disposizioni dell'ordine eterno naturale prescritto dal Creatore. Quindi il sovrano deve farla da padre con i sudditi; il cittadino da fratello con i suoi concittadini; il sudditi da figlio delle autorità costituite; il sacerdote da conservatore, e propagatore delle dottrine di Dio di cui è ministro; il servo non da schiavo, ma da schietto, e fedel sottoposto al suo padrone; il soldato da franco difensore dei diritti di chi lo salaria; il mercante... il maestro... il piloto... In somma tutti gli uomini devono esercitare il mestiere in cui sono nati, o hanno scelto, e devono star soggetti alle leggi della loro società. Ecco il destino di chi nasce in Europa, in Asia, in Affrica, in America, di chi nacque grande, o piccolo, in soglio, o in una capanna, provvisto di talenti, o incapace di sollevar la mente oltre la sfera delle sue occupazioni, di chi scelse la vita attiva, o la contemplativa, di chi si dedicò agli studi, o nelle faccende sociali s'immerse, di chi cinse la spada, o vestì la cocolla. L'uomo è l'agente dell'ordine pubblico naturale, e come le cattive leggi positive lo alterano momentaneamente con danno delle società, così le passioni, le disposizioni dello spirito umano mal dirette, o mal regolate, offendono l'andamento di quest'ordine, e portano tutt'i mali, che la storia espose, tutt'i delitti, che vediamo commettere. Conquistatori, despoti, prepotenti, ambiziosi, immorali, anarchisti voi turbate l'ordine, voi non adempite al vostro destino, vi fatte rei in faccia al vostro Creatore, vi comprate l'odio dei vostri contemporanei, e dei posteri e non di rado siete, foste, vittime dei vostri reati.