il Conto che rendesti a' tuoi popoli. Ho sentito farti colpa di avere alleggeriti i dazi, di avere accomunato il proprio peculio a quello dei sudditi, di aver speso troppo per oggetti di pubblica utilità. Insensati! Stolti! E che so io. Il tuo governo formerà eternamente la sua apologia appresso quelli, che vorranno leggerla, appresso la più tarda posterità. I suoi difetti non stavano nel suo sistema economico; stavano nella sua piccola curiosità, nel voler riformare i preti, nell'esser vivo troppo,