nelle Odi mi par comune, nell'Epistole, e nelle Satire rozzo, nella Poetica vero ma confuso. Per le Odi molti moderni gli trovo superiori (Petrarca, Chiabrera, Menzini) per i sermoni Ariosto. Non scenderò a giustificare il mio giudizio, ma sono molti anni, che mi do la tortura per trovare Orazio sommo, e non mi riesce. Sia mia colpa, la soavità di Virgilio la sento, l'assaporo, ma quella di Orazio sovente mi sfugge. Vedo quando s'intralcia, non quando si sublima, vedo il suo epicureismo non sempre il suo genio. Rispetto le falangi dei suoi adoratori, ma non posso nascondere