I sintomi di lui colorisce con pennellate magistrali fin da quando nel 1733 scriveva la Libertà a Nice "Grazie agl'inganni tuoi / A fin respiro, o Noce" ecc. fin da quando compose la Didone abbandonata per la Romanina, che fu la prima, la più felice sua fiamma.
Dicono che negli altri drammi, nelle cantate ecc. velasse molti amori della corte imperiale. Io non so: so solo che gli amori subalterni spesso sono un poco freddi nelle sue azioni, ma sempre nel vero.