Forma dei caratteri incerto indizio dell'età delle iscrizioni antiche. Il citato abate Gaetano Marini nel proemio alla sua opera degli Atti dei fratelli Arvali p. XXXIV e seg. pone per canone esser massima vanità il ragionare fondatamente dell'età dei marmi sulle forme delle lettere, ed il voler rintracciar le origini, e lo stabilir l'epoche dei differenti caratteri, che si scorgono in essi. Monsignor Fabbretti forse il primo lo fissò scrivendo nella sua preziosa raccolta (p. 363 k) "incertum, et fallax est probationis genus ex characterum confirmatione tempora distinguere". Saggi ne abbiamo nella detta opera, appresso lo stesso Fabbretti, il padre Torre, il Buonarroti, il Gori,