e proponeva Newton, Bacone, Leibnitz, Montesquieu, e se medesimo, stimando il terzo più del secondo consultando in preferenza alle sue oppinioni le Memorie di Berlino.
Il genio, non lo stile del quarto andava al suo gusto. Egli non diceva di aver molto guadagnato nella conversazione dei dotti; egli si consolava della morte coll'idea di una rinomanza immortale; egli aveva bruciate tutte le sue carte a riserva delle lettere dei grandi, ed in specie di Caterina II ed egli era un uomo pienissimo alla nausea del proprio merito. Ma vi è chi non lo stima più un gran genio, chi lo propone al Linneo ecc., chi lo deride delle sue Epoche della natura, del suo sistema Sopra la generazione, e delle molte sue inesattezze