Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XXIII (1795)

Volume Ventitreesimo » p. 5467

grandi di Roma so che di quelle resta appena la rimembranza nella storia, e che di questa adoriamo le rovine nella stessa sua sede, e nella sua cuna le visitano, e le studiano i popoli che si piccano di cultura. Questo, ed il suo clima dà all'Italia tutta via un'onorifica superiorità.

Tempo coperto, e rigido con neve, che per altro si scioglie.

ø A dì 18 detto domenica.

Si è saputa dalla Gazzetta universale (num. 5) del celebre monsieur di Condorcet allievo di monsieur d'Alembert ultimo segretario dell'Accademia delle scienze, gran mattematico, abilissimo scrittore, e che in ultimo si dette alla politica, e si mescolò troppo nella Rivoluzione doppo avere intrapresa un'analisi mensuali degli scrittori,

che trattarono tali materie. Egli fu inviluppato nella proscrizione di un gran numero di membri della Convenzione che seguì il dì 31 maggio 1793 parve per la nuova Costituzione democratica di quel tempo, che non seppe

approvare. Stette nascosto occulto in Parigi fino all'aprile 1794 quando nascostamente partì dalla capitale, e vagando si condusse a Clamars, ove fu scoperto nel borgo l'Egalitè. Quivi chiuso in una prigione fu trovato morto, e si credette per veleno, che portava seco. Di ciò adesso soltanto se [...] n'è avuta notizia, perché Roberspierre non dà più timore, onde la vedova per sé, e per una figlia ha potuta reclamare la pietà della Convenzione . Quest'uomo,