distratto dal gusto d'instruirmi con la lettura, di baloccarmi con la compagnia, e nel mondo, di occuparmi del mio riposo, e della mia conservazione. Quindi non farò più, che delle cose piccole, mi sfogherò in quest'Efemeridi, e finirò solamente di scrivere quando la mia testa mi abbandonerà, o la mia mano anche più dolente, che ora, non reggerà più al mio buon volere. Cento anni ancor di vita mi annoierebbero in mezzo al mondo, ma non fra i miei libri, fra i miei balocchi, fra le mie meditazioni.
Tempo fosco, umido, grave.