le cose di mezzo, savio stimando quello, che adottò per quanto è permesso all'imperfezione umana, la massima “ne quid nimis”. Ciascuno sente sé, ma vi sono quelli ancora, che per singolarizzarsi si comportano, non come sentono internamente, ma come stranamente ragionano nel loro capo sprovvisti di logica, e d'idee giuste. Tanto peggio per loro, se pagano poi la pena della loro irragionevolezza. E quanti la pagano comprandosi a contanti le noie, le malattie, il disprezzo altrui, la povertà, il pentimento! Certo che dei mali della vita un buon terzo è procurato, correndo l'uomo per false strade dietro al supposto bene, e rifondendo sopra la cattiva sorte la cattiva riuscita dei suoi progetti.