stanotte nel vedere la nostra plebe in balia ai più lieti trasporti ubriaca di gioia, e piena di soddisfazione gettarsi in braccio al ballo, muoversi baccante al suono degl'istrumenti, ricevere festosa tutt'gl'impulsi dell'allegrezza. E quello poi ch'è notabile, non è seguito in tanta folla il minimo sconcerto, il più piccolo inconveniente. Potenti della terra, perché non godete sempre più a rendere allegri i vostri sudditi, che a rendergl'infelici? Il vostro cuore ama più i rimorsi, che le innocenti soddisfazioni?
Tempo fosco, coperto, e più rigido, che non fu ieri.