che s'incontrano a dovizia, e con nausea in quasi tutt'i suoi libri, quando la mattematica stessa è piena di superflue sottigliezze, di verità infruttuose, di scoperte, che non guidano a veruno oggetto, o mostrano che possano mai fruttare cosa veruna di vaglia. Lo confessa lo stesso abate Andres nella parte I del t. IV della sua opera Sopra l'origine di ogni letteratura p. 392 e lo sa chiunque alcun poco a lei applicò. E scorrendo per le altre scienze ad ogni passo inciamperemmo in vanità, ed in ridicole ricerche, le quali trattengono da volgersi a cose migliori, e di buon uso.