Gran danno che la voce di Cristo nella bocca di chi lo serve sia una voce di spavento, un segno di guerra, un comando per svegliar dolori, e pene fra le innocenti pecorelle del suo gregge, e che fra cento sacerdoti quattro, o sei soli sieno degni di portarne il nome. Gran cordoglio per un'anima pura il riflettere che il Vangelo in mano di tanti sia simile all'Alcorano, catechismo di stragi, e di sangue, ed il leggere nella storia della Chiesa una funesta serie di mali, non dissimile da quelli, che si trovano negli annali delle nazioni più barbare. Eppure l'uomo anche nel regno della carità è sottoposto a tutto ciò. Che sarà poi fuori di esso?