In ambedue sfoggia la ricchezza dell'umana fantasia, e lo sforzo di lei che da oggetti sensibili sa trarre a dovizia con larga invenzione sì gran serie di larve quante se ne leggono sulla carte, e se ne ammirano con i colori espressi sulle pareti, che io non saprei dire se quelle, o queste più fossero. In sostanza un fertile campo presenta all'uomo l'accozzo delle idee, materiali per fabbricare castelli in aria, ed ha saputo farlo con tal riuscita, che dagli amori di Longo all'Ecumoire dalle pitture delle stanze di Tito, a quelle delle logge vaticane una serie enorme vi è di cose pensate con la sola energia della sua mente, benché scorretta, intemperante, e folle.
Tempo fosco, e turbato.