Luigi Groto letterato celebre del XVI secolo, ed è noto l'inglese Blackloke, che viveva pochi anni sono e che d'anni 6 nel vaiolo perdé la vista, sapendosi quanto era buon poeta (Ved. il Magazzino Toscano di Livorno t. II p. 211), e come distingueva i colori al tatto, di che arreca altri esempi il conte Magalotti nella ottava lettera delle scientifiche, il cavalier Boyle nel suo trattato Dell'utilità della sperimentale filosofica, ed il padre Grimaldi nella sua opera Della luce.
Conobbi già anche un abate Bardi nostro gentiluomo di un ramo spento, il quale professava la musica all'eccellenza suonando il cimbalo, e faceva altre cose, come se ci avesse veduto. Del resto esiste un libretto in 4° d'Iacopo Guthero intitolato Tiresias, seu de caecitatis, et sapientiae cognatione impresso a Parigi nel 1628.