Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume III (1760)

Volume III » Diario » 1760 » Dal 13 giugno » p. 20

e secolari. Ogni anno l'Accademia della Crusca faceva una cena che dicevasi stravizzio. In questo un accademico recitava un discorso al quale davasi il nome di cicalata, perché raggiravasi senza tenere il filo del ragionamento sopra un soggetto piacevole, o nelle lodi di qualche cosa di poco valore. Ci voleva una certa eloquenza particolare per riuscire in questi discorsi, ed un possesso di lingua toscana per saper dir tutto con proprietà, e leggiadria, e con abbondanza di proverbi, storielle, idiotismi, che usati a tempo, e luogo piacciono, e divertono. Di tali cicalate ve ne sono in stampa diverse, e molte manoscritte ma non di egual merito.

Le presenti sono belle. La prima è sopra il proverbio "Molti a tavola, e pochi in coro", e vi si disputa se si duri maggior fatica a mangiare, o a bere, sostenendosi la parte del bere. La seconda della somiglianza fra il popone, e il porco; e la terza sopra la definizione del poeta asserente essere un animale che si fa uccellare in versi. Essendosi mutato il gusto, tali dicerie sono oggigiorno