Se io credessi a Federigo II direi, che la botte di Giove in cui serba i mali è molto più grande di quella nella quale custodisce i beni. Direi anche molte altre belle cose, le quali non mi danno buona idea dei filosofi del secolo, spiritosi, ma increduli. La gotta di quel re, i nefritici dolori di d'Alembert facevano scriver loro delle belle cose, che io non accordo, benché piccolo mortale assai al di sotto di chi onorava il trono, di chi distese la prefazione all'Enciclopedia, e benché sovranamente ancor essi riconoscessero la nostra "pitoyable, et ridicule vanite" al sommo grado.
Tempo coperto, fosco, ed un poco rigido con burrasca verso la sera in lontananza a ponente.