o A dì 7 detto giovedì.
Di Cecco da Varlungo, Lamento. Io trovo sovente il mio piacere nella lettura dei poeti, quando questi sono in qualunque genere i migliori. Ed infatti rileggo adesso il Lamento di Cecco da Varlungo del Baldovini comentato dall'abate Orazio Marrini (Firenze 1755 in 4°) e ci godo un diletto singolarissimo, perché questo componimento rusticale è uno degli scherzi che fino da fanciullo ho stimato ed amato oltre misura. Mi diverto anche colle Rime piacevoli del celebre Forteguerri fatte stampare in Genova nel 1765 in due piccolissimi chaiers in 8° dal dottor Pignotti, le quali sono capitoli in aria di graziose satire degne di una penna poetica, qual è quella di Nidalmo Tiseo autore del Ricciardetto. Oh! Che naturalezza