premesse. È però vero che lo stile non è buonissimo, né sempre limpido. In somma per un'altra strada in quest'opuscolo, che non è ancor proibito, s'incalza tanto fortemente il riformatore pistoiese, quanto si è incalzato nelle Annotazioni pacifiche di cui sopra N 16 p. 3093 ed il suo autore non è punto meno destro, e meno dotto. I suoi difensori averanno sempre molto a penare per scaricarlo delle taccie dateli da questi due scrittori. Il secondo non fa molto conto della pastorale, ma l'adopra al suo assunto, come gli altri scritti raccomandati ai parochi, scritti coniati nella zecca di Giansenio, e di Quesnello.
Altro vi sarebbe da dire? Vi sarebbe da estendere quello che dicevo sopra a p. 3117, e sarebbe argomento piacevole.