anzi tutto il cristianesimo, e queste dottrine sono gli scritti usciti in Pistoia, le risoluzioni in stampa dei casi morali pistoiesi ecc. L'artifizio è di domandare al prelato se si deve fare la tale, e tal riforma nel Credo, nei sacramenti ecc., come per i principi di lui pensano i preti che nella sua pievania ha sottoposti l'autore, se si devono serrare i sacri templi per compimento della riforma, se si devono risparmiare le preghiere ecc. Nelle annotazioni che vi sono si appoggiano le dottrine, e si mostra che non sono veramente di Sant'Agostino. Si suppone sempre che sieno santi Giansenio, e Quesnello, non si porta in mezzo il Gesuitismo, non si rifriggono le cose già dette, non si mescolano le dubbie, ma sempre con uno stile freddo, e rispettoso si traggono le conseguenze dalle