Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XVI (1788)

Volume Sedicesimo » Diario » C 16 » [Dal 17 gennaio] » p. 3001

Ma se vi deve essere un teatro per il popolo, un altro ve ne doverebbe sempre essere per la parte culta di esso, ed il suo anche per i soggetti maravigliosi, strani, sopranaturali, potrebbe farsi del miglioramento grande pendendo questi soggetti dalle favole, dalle storie orientali, dalle invenzioni poetiche. Verissimo è che il gusto di rattristarsi, e di piangere non è per tutti, ed annoia alla lunga, e che il nauseare, e disgustare il pubblico di ciò, che gode è un tradirlo. Esso quasi sempre afflitto dalle sue circostanze non può amare di spendere per avere una nuova mestizia. Esso quasi sempre all'oscuro delle faccende dei grandi della Terra non intende il loro linguaggio, le loro passioni proprie. Le truppe poi, che non hanno una sussistenza sicura, devono cercare il concorso, ed il concorso l'ottengono dilettando, sorprendendo. Roma, ricca, culta aveva piacere ai gladiatori