o A dì 10 detto lunedì.
Abate Roberti ex-gesuita. Con piacere lessi ieri sera l'elogio del conte abate Giambattista Roberti scritto dal conte Giambatista Giovio, e stampato in Bassano in questo anno in 8° di pagine 126
Questo elogio è sul gusto lombardo steso con uno stile intralciato, e un poco grottesco essendovi (p. 25) "vivande della sapienza, e confetti della fantasia", (p. 29) "paradossi dipinti assiomi lucenti, nebbie d'astrazioni", (p. 43) "pericolo de' forestieri vocaboli, boria delle metafore, libertinaggio della moderna sintassi", (p. 49) "scendere per la molle seconda del fiume", (p. 53) "in giorni foschi vivere a noi incresciosi", (p. 67) "singhiozzare da etnici, impugnare i calcoli di pazze algebre malinchoniche", (p. 70) "la flessanima musica", (p. 77) "aspirare al vanto di mobilità delicata nel sistema nervoso", (p. 87) "formicolar le ingiustizie" ecc. L'ex-gesuita celebre nato in Bassano ne' 4 marzo 1719 morto ne' 29 luglio 1786 d'anni 67 e mesi era di un carattere così pio, così ameno, così placido quale lo dimostrano