C c 15
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[Dal 5 dicembre]
ed ha pensato sempre sul medesimo tuono benché le circostanze sieno estremamente diverse.
Non si conosce l'uomo, e la sua natura se non si esamina in tutt'i secoli, ed in tutt'i climi, ed io mi diverto molto a passeggiare per gli spazi immaginari figurandomi un Fenicio, un Persiano, un Etrusco, un Greco, un Romano, un Etiope, un Messicano, un Peruviano, un Maratto ecc., che sempre trovo uomo colorito, vestito, pensante diversamente. Che bello spettacolo è questo, che spregiudica, istruisce, e fa ridere delle nostre moderne piccolezze, con farci disprezzare gli abiti, le massime, i costumi, e stimar solo, venerare, cercare la virtù. Ci attristano però le scene patetiche, le quali si presentano ad ogni tratto in questi sogni, e ci scandolezzano