Illustrissimi e Clarissimi Signori Signori e Padroni Colendissimi. Sua Altezza Reale il Serenissimo Granduca ha veduta la supplica soscritta da varie persone di cotesta città, con la quale s'implora la permissione di erigerli una statua equestre in bronzo, ed è stata altresì informata del trasporto con cui si desidera quest'opera, e con cui senza alcun precedente concerto, e senza che alcuno ne sia in particolare il promotore si concorre a formare i necessari fondi. La Reale Altezza Sua che nell'affetto, e nella riconoscenza dei suoi sudditi trova la più grata ricompensa delle continue sue cure per il pubblico bene, ha ricevuto con estremo gradimento, e sensibilità questa nuova e non equivoca dimostrazione del loro cuore, la quale nella forma che è stata offerta onora non meno il carattere della nazione, che il sovrano. Non recusa assolutamente un monumento che perpetui la memoria delle paterne sue sollecitudini per la felicità del suo popolo, e dell'affetto riconoscente, e sincero con cui il suo popolo li corrisponde, ma a quest'oggetto crede che solo possa bastare una semplice inscrizione in marmo da apporsi in qualche luogo pubblico. Che se si voglia non ostante impiegare in qualche opera le somme offerte per la statua, che non accetta, gradirà molto di più che ad un'opera di solo lusso, e di ostentazione si preferisca qualche opera di pubblica utilità. E per un'opera di tal genere la Reale Altezza Sua gradirà di essere considerata come uno delli associati per tutta quella somma che possa mancare per eseguirla. Partecipo queste sovrane clementissime intenzioni alle Signorie Loro Illustrissime incaricandole a manifestarle a tutti quelli, ai quali possino interessare in quel modo che crederanno espediente. E col maggiore ossequio mi professo Delle Signorie Loro Illustrissime Pisa 24 gennaio 1787 Devotissimo, obbligatissimo, servitore Francesco Seratti. Signori Lorenzo Ginori, e Silvestro Aldobrandini ecc. Firenze.