o A dì 5 detto domenica.
Tempo coperto, e dolco con molta pioggia nel giorno, e nella sera.
Aggiustamento Fontana, e Giorgi. Ne' giorni scorsi avanti il Presidente del Buon Governo fu firmato l'aggiustamento fra Fontana, e Giorgi, benché il primo vi resistesse, essendosi dovuto prestare ad un ordine sovrano. Io non ho ancora veduto il disteso onde non ne dirò di più, ma è probabile che ambe le parti lo spieghino a loro favore.
Mosso adunque il signor direttore Fontana dalle persuasioni di così zelante, ed intelligente ministro, recede volentieri dall'intentato giudizio, venendo tolta dalla parte del signor dottor Ferdinando Giorgi ogni equivoca, o diversa intelligenza, che spesso può avere
quando è nato, e prodotto in pochi giorni, e senza uno studio particolare ancora tra le persone istruite.Convenute le parti, e soddisfatte reciprocamente dell'infrascritta dichiarazione, e spiegazione, intendono troncare in forza di quest'atto il detto giudizio pendente, e considerarlo per terminato davanti il tribunale supremo con reciproco silenzio.
Si dichiara adunque col presente atto, che non ostante qualunque parziale intelligenza, ed equivoco, che potesse esser nato dalle espressioni litterali del manifesto stampato dal signor dottor Giorgi il dì 23 giugno 1785, e che ha dato causa al detto giudizio, era diversa l'intenzione dell'autore dall'interpretazione data dalla parte del signor Fontana, poiché ora il signor Giorgi dichiara, che la sostanza del fatto, e la sicura sua volontà, e la causa unica, che ne produsse la stampa è la seguente:
il signor dottor Ferdinando Giorgi con somma sua fatica, e dispendio aveva intrapreso delli esperimenti sopra la decomposizione dell'acqua prima di ogni altro in questa città di Firenze, con idea di ripetere gli esperimenti dei signori Meusnier, e Lavoisier, ed i suoi esperimenti lo avevano condotto a credere, che l'acqua passando a traverso di un tubo metallico, o di vetro, o di porcellana, che fosse riscaldato ad un modico calore poco superiore al grado dell'acqua bollente, si cangiasse tutta in aria respirabile, e fosse più pura di quella dell'atmosfera. Questa scoperta che farebbe gran variazione alla fisica scienza, avrebbe lusingato qualunque filosofo, che al pari del signore dottor Giorgi ne sarebbe stato geloso da sostenere il primato a fronte di ognuno. Ond'è che essendo stato riferito al medesimo signore dottor Giorgi, che nel Giornale Enciclopedico di Firenze era stato stampato un ristretto di una memoria anonima, che parlava ancora della decomposizione dell'acqua dubitò subito, non dell'autore, che seppe di poi essere il signore direttore Fontana incapace di qualunque plagio, ma bensì, che qualche altro invidioso delle sue fatiche potesse sostenere di aver veduto confermare dal signore direttore Fontana la sua conversione dell'acqua in aria respirabile.
La gelosia della sua gloria, e della sua scoperta non diede luogo in così breve tempo di esaminare con tutta l'esattezza l'anonimo ristretto, il quale avendo egli di poi esaminato, ha bene osservato come persona intelligente, che non poteva contenere la di lui scoperta, perché essendo fatte l'esperienze del ristretto nei dati unicamente del signor Meusnier, e Lavoisier al grado di calore dell'incandescenza dei tubi metallici, era impossibile, che con questo grado di calore si potesse ottenere l'effetto, che il signor dottor Giorgi aveva creduto ottenersi col solo calor modico poco superiore all'acqua bollente, come già stampò nel suo prospetto, e che perciò l'esperienze contenute nel prospetto, sembrando diverse da quelle del ristretto, perché il signore dottor Giorgi non si spiegò chiaramente di aver fatto ancor egli l'esperienze nelle circostanze dei parigini, come aveva fatto, ne viene, che le conseguenze, che erano tirate dalli esperimenti fatti al grado di candescenza, non potevano esser le stesse di quelle ricavate da un calor mite, del quale non aveva mai fatto uso l'autore del ristretto.
Pure temendo il signore Giorgi, non del signore direttore Fontana, che non ha mai avuto intenzione di offendere con detto manifesto, ma che da qualche suo emulo, o invidioso si potesse attribuire al signore Fontana la scoperta pubblicata dal signore Giorgi nel suo prospetto, benché non enunciata, né indicata nel ristretto del signor Fontana, stimò bene di prevenire col manifesto l'invidia, ed assicurarsi la gloria, nel tempo, che intendeva render giustizia all'anonimo, essendo lontano dall'avere intenzione di offendere il signor Fontana. E per esser tutto ciò la verità e la sincera intenzione del signor dottor Giorgi, le dette parti si dichiarano, e dichiararono pienamente contente, e soddisfatte di questa sincera esposizione; che se prima fosse stata palese, e non velata dalli equivoci, non sarebbe nato sicuramente il presente giudizio, quindi si deve intendere per terminata, e decisa ogni contesa, con reciproco futuro silenzio delle due parti collitiganti davanti al Tribunal Supremo, ed in fede il citato Io dottor Ferdinando Giorgi m. p., Io Felice Fontana Direttore del Reale Museo m. p. Estratta la presente copia dal suo originale esistente nella Segreteria dell'illustrissimo signor Presidente del Buon Governo, e collazionata, concorda salez. E ex in fede Giuseppe Galassi segretario.
ø A dì 6 detto lunedì.
Tempo coperto, e dolco.
Io sono assediato da gran svogliatezza, per la qual cosa nulla faccio, che vaglia, ed appena leggo straccamente qualche cosa, poiché avvezzatomi nella mia convalescenza a coricarmi presto appena richiamo il sonno, con qualche libro alla mano leggiero, e di poca applicazione.