in casa l'Incruscato (conte Giovanni de' Bardi) come si descrive a p. 390 e l'orazione la recitò il Rimenato (Giuliano Giraldi). Riccardo Riccardi promesse gratis i denari per stampare il Vocabolario con la sicurtà di 10 accademici fra' quali esso medesimo
e furono 1.000 scudi d'oro (a p. 400), ma poi si ritirò con poco decoro (a p. 401) ma si trovò la somma da vari accademici e Filippo Salviati ne prestò 500. Entrarono mallevadori i Dini con la sicurtà dei suddetti e fu proposto di radere il Riccardi. Al segretario Rossi fu data l'istruzione per andare a Venezia a far stampare il libro raccomandato al ministro dell'Accademia Pierantonio Guadagni. Il Rossi sostituì per segretario il conte Pietro de' Bardi (il Trito) ne' 6 novembre 1610 e partì il dì 7 detto e a p. 408 si trova una seconda istruzione. Nel detto 6 novembre fu risoluto pensare a correggere il Petrarca, com'era stato corretto il Boccaccio, e Dante. L'Accademia ottenne privilegio da molti per il suo Vocabolario, ed il segretario scelse far la dedica al maresciallo d'Ancre Concino Concini (a p. 420). Fu finito nel gennaio 1611-12 ed il Diario termina il dì 8 luglio 1613 a p. 423.Ho preso poi fra mano il secondo volume segnato "1 ½" e intitolato Frammenti di notizie dell'Accademia della Crusca descritte dal Trito (conte Piero de' Bardi di Vernio), e copiate, credo dall'infelice marchese Andrea Alamanni di pagine 71 in 4° dei quali frammenti