Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XIII (1785)

Volume Tredicesimo » Diario » B b 13 » [Dal 2 dicembre] » p. 2525

quello della posterità, che non ci conosce mai bene, perché ci conosce per congettura su i nostri scritti che di rado dicono tutto, o assai, o sul rapporto di altri che ci veddero o per poco, o male. Io parlo rispetto al morale, perché nel resto quello che non piacerà alla posterità sarà sempre cattivo, quando a noi, ed ai nostri coetanei fosse piaciuto infinitamente.

o A dì 5 detto lunedì.

Io penso che sia un tratto delle leggi di Provvidenza, che gli uomini si famigliarizzino a qualunque cosa in forza dell'abito, e della consuetudine. Come senza di ciò viverebbero tranquille da sopra 400.000 anime a Napoli in mezzo al Vesuvio, ed alle zolfatare? Come i siciliani sarebbero prosperati in vicinanza dell'Etna e i veneti in mezzo alle lagune? Come la Norvegia, la Lapponia, la Siberia averebbe degli uomini simili a noi? Come ci avvezzeremmo a viver contenti in mezzo al mare esposti alle